Per gran parte del suo quartiere oramai è quasi uno di famiglia, lo si vede spesso in giro in bicicletta o a portare a spasso il cane nel parco che affianca la sua tanto amata pista ciclabile o intento in lunghissimi discorsi con ogni persona che abbia qualcosa da chiedergli o semplicemente un saluto da fargli. Molto altro tempo invece, lo trascorre in municipio, svolgendo la sua carica di vicepresidente della commissione ambiente del III municipio di Roma. È sempre allegro, pronto, coinvolgente ed attivo in molte battaglie. Stiamo parlando di Matteo Zocchi, giovane romano, appassionato di politica ma soprattutto di cose belle, come la cura ed il rispetto per l’ambiente. Riesce a mettere passione ed interesse in tutto ciò che fa, trasmettendo tutto ciò alle persone che lo circondano, ed è per questo motivo che oggi vi raccontiamo un po’ di lui, del suo concetto di impegno e della sua determinazione.
Se cerchiamo su internet il tuo nome, sul tuo sito, alla voce “chi sono” appare una lunga lista di esperienze che hai svolto, quasi tutte da volontario. Se ti chiedessi oggi di dire in breve chi è Matteo Zocchi, che cosa risponderesti?
Sono un ragazzo di 27 anni e sono un educatore ambientale. Mi sono occupato di volontariato e servizio civile ed attualmente sono un consigliere municipale del terzo municipio di Roma.
Come nasce il tuo interesse per l’ambiente e la sua cura e come sei arrivato da essere educatore ambientale di Legambiente ad essere il vicepresidente della commissione ambiente del III municipio di Roma?
Il mio interesse per l’ambiente parte da quando ho una coscienze civile, però si sviluppa con le prime campagne che ho fatto con Legambiente. Le campagne sono dei percorsi che Legambiente organizza in tutta Italia e che portano l’associazione ed i suoi volontari a fare educazione ambientale con i bambini, con gli adulti e con chi si approccia all’associazione. La prima volta che ho partecipato ad uno di questi progetti avevo 21 anni e da lì non mi sono mai fermato con Legambiente.
Sono stato poi eletto vicepresidente della commissione ambiente del terzo municipio e ciò è avvenuto anche grazie a queste mie conoscenze ed esperienze.
Che cosa significa per te oggi impegnarsi in qualcosa in cui si crede?
Sicuramente fare qualcosa che ti riempie il quotidiano senza appesantirlo. Ti porta a fare qualcosa che riempie le tue giornate nella maniera più positiva possibile e soprattutto ti da un obbiettivo reale, ti fa rendere conto che stai facendo qualcosa di utile, sia per te che per gli altri. Significa assecondare le proprie inclinazioni e allo stesso tempo fare del bene a chi viene toccato dalle tue azioni.
Per chi non ti conosce, basta dare uno sguardo ai tuoi profili social per rendersi conto che sei sempre impegnato in molte battaglie, e lo eri ancor prima di diventare consigliere. Che cosa ti spinge a non mollare mai la presa?
L’obbiettivo generale, ossia migliorare la vita delle persone. Avere sempre quello in mente ti permette di non mollare la presa su tutto il resto.
Che cosa consigli di fare ai giovani che hanno una spiccata propensione verso un proprio ideale e vogliono trasformarlo in una realtà?
C’è tanta gente che ha voglia di fare e che però non trova un contenitore adatto. La politica, ormai svuotata dalle proprie peculiarità e sensibilità, non rappresenta attualmente un buon contenitore, ma chi si approccia a questo tipo di impegno è proprio lì che deve rivolgersi secondo me per migliorare la situazione…perché la politica è di chi la fa. Solo così si può migliorare il processo, governandolo, facendone parte. Parallelamente penso sia importante anche svolgere un percorso associativo, come è successo per me. È importante far parte di associazioni di categoria che ti permettono di affrontare determinati temi nel modo giusto e che ti permettano di costruire anche qui una coscienza sociale e civile in un certo modo, che vada al di fuori dei social. Quello che posso dire per concludere è che, per quanto possa essere a volte difficile, il gioco vale la candela.
* Sara Fiori