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MARCELLO ROMANO: il volontariato di quartiere per l’ambiente e la comunità

Marcello fa parte del Comitato del Parco della Caffarella di Roma. Il parco della Caffarella, che fa parte del parco regionale del Appia Antica, è attualmente una delle aree verdi più grandi di Roma (132 ettari di verde pubblico) ed è fra le maggiori aree verdi urbane d’Europa. E’ stato descritto da grandi poeti e scrittori come Goethe (“Italienische Reise”), Montesquieu (“Voyages” 1728 – 1731), Byron (“Childe Harold’s Pilgrimage – Canto 4” 1812, 1816, 1818), Stendhal (“Promenades dans Rome” 1828), Gabriele d’Annunzio (“La tribuna” 1885) e tanti altri.

Prende il suo nome dalla famiglia Caffarelli che nel 500 possedeva una grande tenuta che si estendeva su tutta la valle. Negli anni ‘80 e ‘90, il parco si trovava abbandonato e minacciato dall’ edilizia intensiva della città. E’ stato portato ad un nuovo utilizzo con la creazione del Casale della Vaccareccia e con un progetto pubblico attivamente sostenuto da associazioni di cittadini (membri delle quali formeranno il Comitato del parco).

Oltre all’ intrattenimento e l’allestimento del parco, il Comitato organizza delle attività gratis e aperte tutti, come la Parkrun, una maratona gratis di 5 km che si svolge ogni sabato mattina organizzata dai volontari del Comitato.

Marcello, qual è il tuo percorso nel Comitato della Caffarella?

Il mio percorso prende avvio 20 anni fa circa. Come prima cosa ho iniziato osservando per comprendere cosa facesse il Comitato ed è in questo modo che ho capito l’importanza del suo lavoro, ho capito quanto fosse importante stare attenti a questo bene così prezioso che è il parco.

Il parco era una specie di discarica prima. Grazie al nostro intervento, ai politici e alle istituzioni e a tutte quelle persone che hanno fatto la storia di questo quartiere, si è riusciti a realizzare il parco che c’è oggi. Qui viene tanta gente, è un punto di riferimento per tante famiglie, passeggiatori, sportivi. Ancora ci sono tante cosa da fare, ma la gente crede a questa bellezza quindi le possibilità ci sono, e sono tante. È fondamentale crederci.

Con il tempo si sono andate sempre più a integrare persone nuove e attività di valorizzazione nuove. Purtroppo il fondatore del Comitato è venuto a mancare a causa una grave malattia ed è stato uno shock per tutti noi…c’è stato un momento di panico.  Nel direttivo ci siamo trovati davanti a tante sfide, e abbiamo preso in mano la situazione, siamo entrati in maniera più consistente nel lavoro e ci siamo presi delle responsabilità.

Cosa ti ha spinto a impegnarti nel comitato? 

A volte non si riescono a spiegare le sensazioni, possiamo dire che quello che mi è piaciuto è stato lo spirito del Comitato, il suo obiettivo. Il parco è un bene necessario per tanta gente, per i cittadini e per l’ambiente di questo quartiere, di Roma e dell’italia intera, ora anche al livello nazionale. Anche se non è molto valorizzato, noi lo facciamo nel limite delle possibilità.  La nostra squadra è composta da 4 persone che fanno parte del direttivo e 4 volontari che ci danno una mano.

L’idea di organizzare la corsa Parkrun com’è nata?

Ho sempre voluto internazionalizzare la Caffarella, anche se è molto impegnativo, e secondo me la corsa è un modo di farlo. All’ inizio ero un po’ scettico all’ idea di impegnarmi tutti i sabato mattina, ma pensandoci, mi sono detto: io ci sono andato sempre da 20 anni con la mia volontà, ci posso andare ogni sabato mattina per tre ore.

Adesso siamo solo all’inizio (l’iniziativa è partita a settembre 2018). Facendo un progetto strutturato e internazionale, avremo una visibilità e delle possibilità diverse, si potrebbero fare tante cose, anche a livello turistico.

Abbiamo bisogno di far promozione, abbiamo bisogno di giovani, anche perché è una buona cosa anche per loro. Permette di strutturarsi, di aprirsi la mente per capire quale sia la strada da prendere. Se avessimo più possibilità sai quanti posti di lavoro si potrebbero creare qui? Potremo far tanti progetti anche di turismo sostenibile.

Immagino che non sia stato sempre facile, cosa è stato difficile e invece quali sono le cose belle, quelle che ti danno anche la forza di continuare l’avventura?

 La difficoltà nel volontario è quella di stare a contatto con le persone, con il gruppo. Il segreto che ti insegna a vivere meglio è gestire le relazioni con la gente e con il gruppo, gestire le critiche, perché comunque arrivano. Arrivano però anche i complimenti ed è questo ciò che dà tanta soddisfazione, ciò mi appaga di più quando torno a casa. Poi vedere tutta questa gente che frequenta il parco, i bambini che giocano, la gente che corre, ti dà la gioia di essere un cittadino che fa una cosa per tutti, altrimenti avrei più difficoltà ad alzarmi alle 7 del mattino per tagliare l’erba, a passare 7 ore al giorno sul trattore. Vedere i risultati concreti ti dà più forza.

Avete altri progetti per il parco?

Si’ tantissimi. La Parkrun è l’ultimo progetto lanciato, adesso dobbiamo implementare delle cose per attrarre la gente e continuare a internazionalizzare la frequentazione del parco.

Se dovessi dare un consiglio ai giovani che vogliono impegnarsi nell’ ambientale o nell’ associazionismo in generale, che consigli avresti voglia di dare?

Direi di avvicinarsi al volontariato in modo discreto, capire le cose importanti che fanno le diverse strutture e scegliere la strada che si vuole percorrere, quanto tempo dedicarci. I giovani devono capire che partecipare a progetti di volontariato li farà crescere e sentire utili, secondo me è un punto del risveglio della società.

Comunque certi tipi di attività devono esser fatti dalle istituzioni, un parco deve comunque esser gestito dalla città di Roma, il Comitato è una cosa che deve essere in più. Siamo riusciti a lavorare bene grazie alle persone che hanno fatto la politica, la storia del quartiere. Il cittadino non deve fare tutto, perché ora se il capo va via, e se noi andiamo via, non esiste più niente. Il cittadino è importante ma non deve essere da solo, le istituzioni devono anche fare il loro compito.

*Florence Briot

Italiani bella gente

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