Valerio Proietti Rapone, ha 32 anni e proviene da da una famiglia di ristoratori. I suoi primi passi li ha mossi dietro un bancone di un bar. A 19 anni dopo un corso da barman a Roma inizia a lavorare in diversi locali della Capitale. A 22, insieme ad altri due amici, decide di prendere in gestione il suo primo locale. Dopo altre fortunate esperienze imprenditoriali, durante il lock down decide di lasciare Roma e tornare a casa. Nel suo paese: Jenne un piccolo borgo vicino Roma. Poco dopo, con il supporto della sua famiglia, nasce Trattoria La Villetta.
- Raccontaci che cos’è e come nasce Trattoria La Villetta?
La villetta e’ una trattoria b&b situata nella parte più alta del paese di Jenne. L’obiettivo è portare avanti la tradizione locale proponendo piatti storici , materie primi della zona e valorizzando i prodotti locali. La missione è quella di permettere ai nostri clienti di staccare la spina godendo le bellezze della natura. Circondato dagli affetti e dall’incanto della natura mi sento libero, anche di sperimentare e rischiare.
L’obiettivo è quello di promuovere un territorio ricco di aree paesaggistiche, di prodotti locali e di uno stile di vita molto meno frenetico rispetto alla grande città.
- Quali sono state le principali difficoltà iniziali?
Il primo grande ostacolo sono stato io. Ho passato settimane a chiedermi se fosse la scelta giusta. Lasciare Roma e le sue occasioni imprenditoriali, nonchè il sistema di relazioni che avevo costruito. Oggi sono felice, sereno e orgoglioso di me. Migliore scelta non potevo farla.
- Qual è la più grande soddisfazione del tuo lavoro ?
Quella di riuscire a creare un posto dove i “clienti” si sentono a casa in un luogo di ritrovo di compagnia e di condivisione tra amici e familiari. Vedere gente ridere, mangiare, divertirsi e a fine giornata sentirsi dire grazie di tutto e’ stato tutto buonissimo, ci vedremo presto , be’ questa e la più grande soddisfazione di questo lavoro.
- Che consiglio ti senti di dare ad un giovane interessato a percorrere la tua strada ?
Rimane concentrati sull’obiettivo e non farsi scoraggiare dalle difficoltà che sempre ci sono. Quando ho cominciato a trovare soluzioni è iniziata per me l’affermazione imprenditoriale ed umana.
La cucina è un luogo di lavoro duro e faticoso. Bisogna avere tanta passione e tanta voglia di sperimentare.
Contornarsi di persone che condividono la tua stessa missione e ci mettono il tuo stesso impegno e passione. Il successo è sempre collettivo.
Oggi tutti possono aprire un ristorante. Ma aprire uno spazio dove un team di persone ogni giorno cerca di dare il massimo, sentendosi parte integrante di un progetto, è la vera ambizione.